Il
modello della scuola "a blocco", diffusosi nell'800, ebbe nel
'900 un'evoluzione verso l'accorpamento. Viene superato lo
schema "aula - corridoio illuminato" e sviluppato un nuovo
modello di "aula - vuoto con doppia fila di ballatoi - aula".
Sostanzialmente si tratta di una scuola a più piani con le aule
distribuite da un ballatoio su un vuoto interno. Tale spazio viene
utilizzato come spazio di riunione o come luogo per lo svolgimento di
attività fisiche, ma rimane uno spazio isolato che non ha una
relazione con il resto della scuola. Sulle testate del corpo
rettangolare vengono posti altri ambienti accessori, serviti
anch'essi dal ballatoio anulare. La scuola che ne consegue è un
edificio con spazi connettivi che non hanno più un rapporto diretto
con l'esterno, ma tutto è rivolto verso l'interno. Non vi sono più
facciate esterne vetrate che illuminano i corridoi, ma tutto è
rivolto su un ambiente interno illuminato dall'alto. I percorsi
interni sono più brevi, il blocco edilizio è ancora più compatto e
più economico. Ne consegue che nel nuovo modello la vita complessiva
della scuola si svolge maggiormente in se stessa. La scuola "a
blocco" subisce nel tempo un'ulteriore evoluzione più
qualificato e articolato divenendo lo spazio di riferimento visuale
interno dell'intero organismo scolastico. Il fulcro della
composizione diventano più corti su cui si affacciano ampie vetrate
su cui si affacciano le aule.
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