domenica 25 maggio 2014

Il Futurismo in architettura

Il Futurismo incominciò nel 1909 come espressione di alcuni artisti e scrittori convinti che l'arte e il pensiero del momento fossero ormai superati e inadatti al mondo moderno. Tommaso Marinetti lanciò il movimento con un manifesto che poco dopo venne diffuso anche in Francia. I futuristi inseguivano un'arte nuova, audace e originale, espressione della tecnologia e della velocità. Si rappresentavano figure in movimento, ciclisti in corsa. Antonio Sant'Elia invocava un'architettura che rinnegava gli stili del passato e le decorazioni dell'epoca, a vantaggio di un nuovo modo di costruire, molto ardito, con forme straordinarie, e privo di ornamento, con l'utilizzo di materiali moderni quali cemento armato, vetro e acciaio. La casa futurista doveva essere simile ad una macchina gigantesca e la città futurista come un immenso cantiere mobile e dinamico. La tecnologia doveva essere esposta, sulle facciate dovevano comparire gli ascensori e in piano i tapis roulants. Gli edifici dovevano sprofondare nella terra per diversi piani. La decorazione interna sarebbe stata rappresentata da linee rigorose e dall'esaltazione delle masse. Sant'Elia sviluppò molti progetti di città, aeroporti, stazioni, centrali elettriche, ma rimasero solo sulla carta. Tuttavia il suo lavoro influenzò molto l'architettura degli anni '20 e '30, come la stazione di Santa Maria Novella a Firenze di Giovanni Michelucci.

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