Frank Lloyd Wright fu il teorizzatore dell'architettura organica. Egli amava i materiali naturali e non concepiva di coprire con vernici o intonaci la pietra e il legno. Dal suo pensiero emerge una forte interazione tra architetto e ambiente. Come il cosmo è costituito da terra, aria, fuoco e acqua, così per Wright la casa doveva contenere gli stessi componenti. La terra è presente nei sottili mattoni di laterizio, sia interni che esterni, lasciati a faccia vista; l'aria entra nella casa attraverso le numerose porte e portefinestre che si aprono sul giardino e su terrazze e balconi, prospicienti soggiorni, camere e studi; il fuoco del focolare domestico era il centro simbolico e planimetrico della casa nelle composizioni di Wright; l'acqua è presente in molte case, come cascata (Fallingwater), come canaletto nel pavimento o come vasca nel soggiorno. Fondamentale risulta il rapporto interno-esterno, tra casa e giardino, mediato da terrazzi o pergolati, con mattoni dei balconi che diventano fioriere. Per Wright era importante che le case avessero un basso impatto sul paesaggio, dovrebbe diventarne parte organica senza sembrare un elemento estraneo. I risultati migliori furono ottenuto con l'uso dei materiali del luogo compatibili con l'ambiente.
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