domenica 8 aprile 2018

Chiesa del Millennio a Tor Tre Teste, Roma - Richard Meier


       

In occasione del Giubileo del 2000 fu bandito un concorso internazionale di progettazione ad inviti per la costruzione di una chiesa nel quartiere di Tor Tre Teste nella periferia romana. Furono invitati sei architetti di fama mondiale diversi per culto e nazionalità: Tadao Ando, Gunter Behnisch, Santiago Calatrava, Peter Eisenman, Frank Gehry e Richard Meier. Il bando puntava a individuare una soluzione architettonica che nell’esprimere la spiritualità del nuovo millennio proponesse una riqualificazione urbana e architettonica del luogo.
Il progetto vincitore portava la firma dell’architetto americano Richard Meier che concepì l’edificio come una barca a tre vele a rappresentare la Chiesa come guida spirituale nell'impervio mare del mondo.
Lo schema compositivo proposto da Meier accosta due parti fortemente diverse: a sud l’aula ecclesiale individuata dalla figura avvolgente dei tre gusci, a nord le opere parrocchiali costituite da un corpo rigido anche se profilato e scavato. Nell’insieme le pareti curve è come se si infrangessero con le loro ondate energiche contro il volume delle opere parrocchiali che raffredda e contiene l’esuberanza delle curvature progressivamente crescenti.
L’architettura di Meier si produce attraverso una germinazione spontanea e imprevedibile di elementi e spazi. in un incalzare di incastri, slittamenti, compenetrazioni e svuotamenti con una sospensione tra consequenzialità e casualità.
Come molte altre opere dell'architetto statunitense è cromaticamente bianca ed è composta da tre vele, la più alta delle quali raggiunge un'altezza di 26 metri. Le vele sono autoportanti, per realizzarle sono state suddivise in grandi pannelli prefabbricati a doppia curvatura, ciascuno del peso di 12 tonnellate.
La chiesa è stata costruita con uno speciale cemento, realizzato e brevettato da Italcementi, con la straordinaria capacità di autopulirsi grazie a un effetto di fotocatalisi, il cosiddetto cemento mangiasmog.
Lo spazio sacro leggermente disassato rispetto alle costruzioni di servizio agli uffici religiosi, è uno spazio cavo, interno di un guscio protettivo come la misericordia divina che dà nome alla chiesa, aperto al cielo (infinito) e alla sua variabilità, nel tempo, dell’intensità e del colore della luce, assoluta, quasi abbagliante che non dà tregua alle ombre, dissolvendole in un chiarore totale, che entra zenitalmente dalle vetrate di collegamento delle vele e da quelle alle spalle del Crocifisso sopra l’altare e dal basso, attraverso uno stretto taglio a livello del suolo, e partecipa dello spazio, infondendogli una qualità dinamica.

        

On the occasion of the Jubilee of 2000, an international design competition was launched with invitations to build a church in the Tor Tre Teste neighborhood in the Roman suburbs. Six world-famous architects were invited for worship and nationality: Tadao Ando, ​​Gunter Behnisch, Santiago Calatrava, Peter Eisenman, Frank Gehry and Richard Meier. The call was aimed at identifying an architectural solution which, in expressing the spirituality of the new millennium, proposed an urban and architectural redevelopment of the place.
The winning project was designed by the American architect Richard Meier who conceived the building as a three-sided boat to represent the Church as a spiritual guide in the impervious sea of ​​the world.
The compositional scheme proposed by Meier combines two strongly different parts: to the south the ecclesial hall identified by the enveloping figure of the three shells, to the north the parish works made up of a rigid body even if profiled and hollowed out. As a whole the curved walls are as if they break with their energetic waves against the volume of parish works that cools and contains the exuberance of progressively increasing curves.
Meier's architecture is produced through a spontaneous and unpredictable germination of elements and spaces. in an interlocking of joints, slips, interpenetration and emptying with a suspension between consequentiality and randomness.
Like many other works by the American architect, it is chromatically white and consists of three sails, the highest of which reaches a height of 26 meters. The sails are self-supporting, to make them have been divided into large double-curved prefabricated panels, each weighing 12 tons.
The church was built with a special cement, created and patented by Italcementi, with the extraordinary ability to self-clean thanks to a photocatalysis effect, the so-called mangiasmog cement.
The sacred space slightly offset from the buildings of service to the religious offices, is a hollow space, inside a protective shell like the divine mercy that gives name to the church, open to the sky (infinite) and to its variability, over time, of the intensity and color of the light, absolute, almost dazzling that gives no respite to the shadows, dissolving them in a total light, which enters zenitalmente from the windows connecting the sails and those behind the Crucifix above the altar and from below, through a narrow cut at ground level, and participates in space, infusing it with a dynamic quality.

       

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