Gli architetti della seconda generazione del Movimento Moderno si sono occupati, più dei loro predecessori, a sviluppare progetti vicini alle tradizioni e alla geografia dei loro luoghi di origine. Il loro obiettivo li ha portati a creare edifici in un tutt'uno con l'ambiente circostante, tenendo conto del clima e del contesto locale. Ne è scaturita un'architettura dai tratti peculiari e variegati, in contrasto con la scatola moderna in vetro e acciaio uguale per tutti i luoghi della prima generazione. Negli anni '50 la città di Brasilia ad opera di Lucio Costa e Oscar Niemeyer esprime l'identità e la cultura brasiliana in un linguaggio moderno; i progettisti hanno introdotto negli edifici le curve del paesaggio brasiliano. Anche in altre parti del mondo alcuni architetti hanno scelto di ispirarsi alla cultura locale. Kenzo Tange ha unito all'architettura moderna l'architettura tradizionale giapponese. In Messico Luis Barragan ha aggiunto all'architettura moderna un senso di luce, colore e sensualità messicane. In Sri Lanka Geoffrey Bawa ha sviluppato una versione tropicale dell'architettura moderna. Tale architettura si è diffusa soprattutto nei paesi in via di sviluppo, dove le risorse e la tecnologia scarseggiano, ma le tradizioni locali e le suggestioni del paesaggio abbondano. In Australia Glenn Murcutt ha progettato case che si adattano perfettamente al paesaggio, "toccano la terra con leggerezza".
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