martedì 27 maggio 2014

L'architettura del Postmoderno

Gli achitetti del Postmoderno non condividevano il funzionalismo e il rigore del Movimento Moderno; non volevano rinunciare ad un'architettura caratterizzata da spirito e umorismo. Questo pensiero si è sviluppato nella seconda metà degli anni '60 nell'America del Nord soprattutto per merito di Robert Venturi, il quale propone un linguaggio ambiguo e paradossale che si oppone alla semplicità dell'architettura moderna. Questo stile propone gli aspetti eclettici e appariscenti dell'architettura americana, in un continuo dialogo tra presente e passato che vede l'accostamento di elementi classici a figure moderne. Nella Vanna Venturi House il progettista propone l'allusione di una facciata con timpano e arco del XVIII secolo, unita ai segni del Movimento Moderno costituiti dalle finestre a nastro dalle interruzioni in facciata e dalle linee orizzontali dei marcapiani. La filosofia di Venturi si compone di scherzi architettonici con l'accenno a forme classiche, ma in modo raffinato. Philip Johnson nel 1979 ha realizzato un grattacielo l'AT&T Building di New York con un coronamento fatto a sedia del XVIII sec. L'impiego di simili ornamenti o l'allusione al passato furono adottati anche nelle architetture di Michael Graves e Charles Moore negli Stati Uniti, Ricardo Bofil in Spagna, Kenzo Tange in Giappone; lo sguardo era rivolto al passato per cercare ispirazione in maniera ironica e paradossale. Usavano elementi architettonici del passato, ma con forme moderne o materiali di oggi. Negli anni '70 e '80 questi architetti usavano i colori vivaci, anzichè i colori spenti del moderno; in questo modo l'architettura iniziava ad avvicinarsi alle arti visive e alla pop art.

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