Lo stabilimento idrovoro è un impianto di pompaggio per la bonifica di un territorio. Esso è dislocato lungo la rete fluviale, di solito all'intersezione tra un canale maggiore e uno minore ed è utilizzato per bonificare dalle acque i terreni posti a quote inferiori rispetto al letto del canale principale. Lo stabilimento ospita dei macchinari chiamati "idrovore", che costituiscono un tipo di pompa usata per aspirare l'acqua. Le pompe sono dimensionate per assorbire ed asportare grandi masse d'acqua dai terreni alluvionali e innalzarle di quota riversandole su collettori principali.
I modelli di riferimento provengono dall'Olanda. Ne furono costruite molte in Veneto e nel Lazio tra fine '800 e inizio '900, ma sono presenti anche in Emilia Romagna e in Lombardia. Gli impianti erano mossi inizialmente dalla forza vapore, successivamente i motori a scoppio furono sostituiti da motori elettrici.
La composizione formale del manufatto che contiene le idrovore è un fabbricato rurale costruito in laterizio. Esso è composto generalmente da una sala macchine e da una sala di controllo. Il prospetto principale del fabbricato è caratterizzato da un’ordinata successione di finestre ad arco, posizionate in corrispondenza di ciascuna pompa idrovora. In genere uno stabilimento idrovoro contiene da 2 a 5 pompe idrovore, a seconda delle portate e dell'estensione del bacino interessato alla bonifica.
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